Parti alla scoperta di Santa Maria al Bagno
Santa Maria al Bagno è una piccola perla incastonata sulla costa ionica del Salento, a metà strada tra Gallipoli e Sant’Isidoro, luogo incantato e ricco di tesori, sia al di sopra della crosta calcarea della terra, sia sotto le profondità del mare più cristallino d’Italia.
Cosa vedere a Santa Maria al Bagno
Il paese vanta una storia antichissima, di cui sono rinvenibili tracce sparse in tutto il territorio. Fu una rinomata località termale in epoca romana e punto di riferimento, nel Medioevo, per i crociati che sostavano, durante i pellegrinaggi, presso il Monastero dei Cavalieri Teutonici, oggi trasformato in masseria.
Per molto tempo obiettivo di saccheggi e furti, depredata da briganti, saraceni e pirati che qui venivano a rubare l’acqua dolce delle sorgenti, fu, ad un certo punto, completamente abbandonata dagli abitanti.
Tornò a popolarsi solo sul finire del XVI secolo, quando Carlo V la individuò come centro di difesa costiera. Risale a questo periodo la costruzione della Torre del Fiume, in origine roccaforte dotata di 4 torri di vedetta alte 22 m che restano oggi l’unica parte ancora visibile.
Verso la fine del 1800, numerosi aristocratici decisero di costruire qui palazzi e villette per i loro soggiorni estivi. La zona dove si concentrano queste meravigliose dimore storiche, realizzate negli stili più diversi (dal neoclassico, al moresco, al liberty), è definita “Cenate”, termine che, con tutta probabilità, allude ai sontuosi banchetti che venivano organizzati dai proprietari.
Da Villa del Vescovo con i giardini all’italiana e all’inglese, passando per Villa Saetta con pianta esagonale e pareti alternativamente concave e convesse, fino a Villa Cristina dei Personè, con la scenografica doppia scalinata d’ingresso, tutte costituiscono luoghi di indiscusso fascino.
Il paese, infine, rivestì un ruolo di prim’ordine durante il periodo bellico (1943-1947), diventando sede alleata e rifugio di oltre 100.000 ebrei in viaggio verso Israele.
Una casa della piazzetta centrale fu sede della sinagoga ebraica, mentre presso la Masseria “Mondonuovo” venne organizzato il kibbutz “Elia”. A perenne ricordo degli eventi di quel periodo restano numerosi murales e il Museo della Memoria e dell’Accoglienza.
Escursioni tra natura, mare ed enogastronomia
Santa Maria al Bagno è, dunque, un’affascinante località marittima, in cui storia e acqua sembrano, da sempre, mescolarsi.
A 16 metri sul livello del mare, ad esempio, lunga la strada che collega Nardò a Torre Dell’Alto, si trova la Grotta di Capelvenere, dove sono stati rinvenuti reperti preistorici di oltre 50.000 anni fa (esposti ora al Museo della Preistoria di Nardò).
Numerose, in effetti, sono le grotte presenti in tutta la zona. Proprio qui si assiste alla cosiddetta “spunnullata”, ovvero il fenomeno del collasso delle grotte calcaree entro bacini di acqua salata, dolce, oppure salmastra, in grado di creare piscine naturali come quelle della Palude del Capitano.
Il litorale è basso e dolcemente degradante, con baie e insenature che ospitano stabilimenti balneari, spiagge di sabbia o ciottoli, attrezzate per la ricezione turistica di famiglie con bambini.
Anche i fondali sono ricchi di tesori sommersi e zone di particolare interesse archeologico. Per i subacquei più esperti sarà possibile effettuare immersioni all’interno di grotte sotterranee (come i cunicoli che passano sotto la Montagna Spaccata), oppure nuotare alla scoperta dei relitti che giacciono sui fondali, tra cui navi, imbarcazioni e aerei militari.
Santa Maria al Bagno sorge, inoltre, al limitare del Parco Nazionale di Porto Selvaggio che si estende su oltre 1200 ettari di macchia mediterranea, abitata da flora e fauna autoctona, predisposta per escursioni in bici, trekking e bird-watching.
Il centro del paese e tutto il lungomare sono ravvivati da ristoranti, trattorie e truck di street food, dove è possibile gustare vini e dolci tipici, con ottimi menù di carne o di pesce.
Il 12 settembre di ogni anno, si festeggia Santa Maria con la suggestiva processione verso il mare che termina con lo spettacolo dei fuochi d’artificio sull’acqua.
Santa Maria al Bagno è un punto nevralgico della storia e della tradizione più antiche del Salento, uno dei tanti piccoli borghi dove ogni via trasuda leggende e antica cultura salentina.