Le Torri Colombaie del Salento

20 Apr

Le Torri Colombaie del Salento

“Salentu: lu sule, lu mare e lu ientu”: è così che viene riconosciuto il territorio alla punta del tacco d’Italia.

Il Salento, come ogni località che si rispetti, possiede le sue peculiarità e i suoi affascinanti misteri, che permettono di immergersi nella storia dei popoli che sin dall’antichità lo hanno abitato.

Saprete sicuramente di cosa parliamo, basta nominare i Trulli di Alberobello, conosciuti in tutto il mondo, ma avete mai sentito parlare delle torri colombaie del Salento? Alla fine di questo nostro piccolo viaggio sarete sicuramente stupiti dal fatto che queste torri sono tanto affascinanti quanto quelle piccole casette in pietra secca e dal tetto a punta di Alberobello.

Quindi perché non scoprirne di più?

Lu Palumbaru

In dialetto salentino la torre colombaia viene chiamata “palumbaru”, derivante dalla parola spagnola “paloma” che significa proprio colombo; si può facilmente intuire che questa struttura architettonica era usata quindi per allevare colombi.

Le torri sono caratterizzate tutte da una pianta circolare e una forma tondeggiante, cava al centro e aperta in alto, per dare accesso ai colombi, e con una porta in basso, per far entrare gli uomini. Ciò che le rende diverse da tutte le altre torri è la straordinaria organizzazione delle pareti interne: le mura, infatti, sono caratterizzate dall’alternarsi di cellette o nicchie, nelle quali potevano nidificare i colombi.

Questi volatili costituivano un tassello importante per l’economia salentina, non solo in epoca medievale, ma anche nel periodo in cui il Salento faceva parte dell’Impero Romano d’Oriente: i colombi erano utili per inviare messaggi, soprattutto attraverso il Canale d’Otranto fino a Bisanzio, offrivano carne per poter preparare un ottimo brodino e le loro feci erano utili per conciare pelli e fertilizzare i campi.

Ipogeo di Torre Pinta a Otranto

Vuoi sentirti parte di un film di avventura in luoghi misteriosi e antichi, colmi di mistero e vecchie storie? Bene, l’Ipogeo di Torre Pinta a Otranto è il luogo che fa per te.

Questa torre colombaia ha subito numerosi cambiamenti, non solo a livello strutturale ma anche funzionale: molto probabilmente in epoca messapica era utilizzata per deporre le urne cinerarie nelle innumerevoli nicchie ed era destinata alla pratica della cremazione.

Osservando bene, poi, si possono cogliere dei dettagli che rendono questa torre ancora più misteriosa. Infatti, è possibile notare un forno, probabilmente utilizzato per la cremazione o i sacrifici, ma soprattutto lungo le pareti sono presenti dei sedili in pietra, forse utilizzati per posizionare i defunti seduti secondo la cultura messapica. In epoca borbonica, invece, il suo uso cambiò radicalmente: i segni molto evidenti degli artigli di uccelli portano a pensare che successivamente venne utilizzata per l’allevamento di colombi messaggeri.

Le torri colombaie sono presenti in quasi tutte le città del Salento e l’Ipogeo di Torre Pinta è una delle più belle. Visitare queste strutture è un po’ come fare un tuffo nel passato, sentendo sulla propria pelle i tempi ormai lontani e i misteri ad esse legate.

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