Un tour tra le grotte più suggestive del Salento

31 Ago

Un tour tra le grotte più suggestive del Salento

Durante una vacanza in Salento non può mancare un itinerario alla scoperta di una natura straordinaria, dove si snodano, fino al promontorio meridionale, scogliere frastagliate sovrastate da antiche torri di avvistamento, insenature nascoste e grotte plasmate dal tempo.

Il paesaggio della costa salentina è infatti una continua sorpresa: alle spiagge dalla sabbia candida lambite dal mare turchese si alternano falesie di natura calcarea, dove la forza del mare e i fenomeni carsici hanno col tempo scavato conche e grotte dall’enorme valore geologico e dall’incomparabile bellezza.

Scopriamo quali sono le grotte più suggestive della penisola salentina, in un tour che parte dal versante adriatico e termina su quello ionico.

Le Grotte Adriatiche

Partiamo dalla costa orientale della penisola salentina e precisamente dal territorio di Castro, dove troviamo la Grotta Zinzulusa, chiamata così perché le formazioni di stalattiti e stalagmiti al suo interno ricordano gli “Tsinsuli” ovvero dei lunghi stracci pendenti.

La grotta, tra le dieci più rinomate al mondo per importanza geologica, può essere visitata sia via mare che a piedi ed è un vero spettacolo per la presenza delle incredibili concrezioni calcaree, di laghetti sotterranei e dei fantastici giochi di luce.

A poca distanza si aprono la Grotta dei Romanelli, ricca di testimonianze di insediamenti umani risalenti al paleolitico e la Grotta dei Cervi, nota come la Cappella Sistina della preistoria per le preziose tracce di pittura rupestre risalenti al neolitico.

Le Grotte Ioniche

Spostiamoci più a sud, nei pressi di Santa Maria di Leuca, dove troviamo altre grotte di interesse archeologico come quella della Porcinara, i cui tre scenografici ambienti conservano iscrizioni greche e paleocristiane o quella dei Giganti, dove sono stati ritrovati resti di pachidermi.

Le più suggestive per gli effetti sonori determinati dalla risacca del mare, sono poi la Grotta del Diavolo, dove agli antichi pareva di udire lamenti infernali e la Grotta del Soffio, dai colori luminescenti, dove l’acqua crea nubi di spuma e fantastici riflessi.

La Grotta del Drago è invece chiamata così perché un’enorme stalagmite al suo interno ricorda un dente di drago.

Nella meravigliosa oasi di Porto Selvaggio, all’interno di una natura incontaminata, incontriamo, poi, nella Baia di Uluzzo, la Grotta del Cavallo, ricca di testimonianze preistoriche e la Grotta di Capelvenere, caratterizzata dalla presenza di un particolare tipo di felce.

Val la pena di visitarle al tramonto, quando il sole tinge il mare di arancio e illumina la costa di una luce morbida e calda.

portoselvaggio